Apprendimento attivo: quali metodi e tecniche comprende? Come funziona?
L’apprendimento attivo è un approccio di istruzione che prevede la partecipazione attiva degli studenti.
Secondo questa tipologia di istruzione, quindi, gli studenti sono invitati a prendere parte attiva alle lezioni, e non limitarsi semplicemente al solo guardare e ascoltare il docente.
Gli studenti possono intervenire facendo domande, proponendo approfondimenti, oppure dibattendo e formulando idee.
Gli studenti possono partecipare individualmente, o in gruppi, in base alle metodologie di lavoro previste per la lezione.
L’apprendimento attivo incoraggia gli studenti a dialogare della materia, e ad interessarsi con trasporto e partecipazione a ciò che il docente spiega.
Gli studenti non sono semplici spettatori, ma parte attiva della lezione, che si costruisce in parte grazie alle loro domande, affermazioni e riflessioni.
Le metodologie didattiche di apprendimento attivo
L’apprendimento attivo prevede che sia l’alunno al centro del processo di apprendimento, e che quindi sia lui il protagonista, piuttosto che il solo insegnante.
Le metodologie hanno lo scopo di permettere allo studente di “imparare ad imparare“, andando a fondo della questione, e non limitarsi al semplice memorizzare i concetti.
Tra le varie metodologie vi è l’interdisciplinarietà, il cooperative lerning e il Role Playing.
Vi sono poi le attività di laboratorio, da sempre reputate metodologie didattiche attive, e la flipped classroom (ovvero la classe capovolta).
Flipped classroom
Nella Flipped classroom, gli alunni studiano l’argomento prima della lezione. Saranno loro, infatti, a spiegare gli argomenti, magari creando dei gruppi di discussione.
L’insegnante sarà una semplice guida, che aiuterà gli studenti a condurre la spiegazione. Non si tratta di correggerli, ma di condurli e ad aiutarli a spiegare al meglio i concetti appresi, oltre che di colmare le eventuali lacune.
Apprendimento attivo: i laboratori
Le attività di laboratorio sono da sempre ritenuti attivi, in quanto permettono di “toccare con mano” la materia.
I ragazzi non solo apprendono i concetti a livello teorico, ma verificano le teorie, o provano loro stessi a mettere in pratica quanto appreso.
I laboratori possono essere applicati per qualsiasi materia, sia quelle umanistiche, sia quelle scientifiche. Basti pensare ai laboratori di conversazione per le ligue straniere, di scrittura, oppure laboratori di informatica, fisica e chimica.
Cooperative learning e role playing
Il cooperative learning prevede gruppi di lavoro che cooperano tra loro.
Nel role playing, invece, prevede che gli studenti assumono un ruolo diverso dal proprio, assegnato appunto dal docente, simulando pensieri e atteggiamenti.
L’interdisciplinarietà nell’apprendimento attivo
L’interdisciplinarietà esamina la realtà in tutti i suoi elementi.
Si ricercano connessioni tra le varie informazioni, discutendo e analizzando in profondità l’argomento di studi.