Mutuo liquidità: cos’è e come funziona
Accendere un mutuo per la propria abitazione è un passo molto importante che, in questi tempi di crisi, assume un valore anche maggiore rispetto al passato. Ma, chi sia già proprietario di un immobile, potrebbe aver bisogno di ristrutturare casa, oppure di affrontare spese di vario genere che riguardino la famiglia: un matrimonio, un viaggio o l’acquisto in un’autovettura, ad esempio. A questo punto la casa di proprietà diventa un valido mezzo attraverso il quale ottenere un prestito, in quanto viene ipotecata al fine di ottenere cifre importanti: è il cosiddetto mutuo di liquidità.
Questa tipologia di prestito può essere richiesta a tutti gli istituti di credito, incluse le poste: il mutuo bancoposta, ad esempio, si stipula avendo aperto un conto sul quale venga versato il proprio stipendio (o la propria pensione) e sarà sufficiente presentare i documenti attestanti il possedimento di un immobile e la busta paga, per ottenerlo. L’importo totale, non supererà il 55% del valore del bene ipotecato e sarà erogato a mezzo bonifico o assegno circolare. Le rate saranno calcolate per un lasso di tempo che va dai 5 ai 20 anni, con tasso fisso o variabile a seconda degli accordi e sarà possibile estinguerlo in anticipo corrispondendo una penale pari all’1% della somma rimanente.
I tassi d’interesse
Le opportunità di richiesta, ovviamente, sono molteplici, con soluzioni differenti che variano a seconda dell’importo richiesto e dell’ammontare della singola rata. Come accennato, il tasso d’interesse applicato può essere fisso, variabile o anche misto; il tasso fisso garantisce una cifra che non cambia nel tempo, ma qualora ci siano flessioni sul mercato non si potrà sfruttarne il vantaggio. Al contrario, un tasso variabile potrà modificare la rata proprio seguendo l’andamento del mercato, quindi anche con la possibilità di una diminuzione in taluni periodi, ma secondo parametri prestabiliti perché non aumenti mai oltre una certa soglia. Il tasso misto prevede entrambe le modalità a scadenze regolari, mentre quello doppio è similare ma a parte della cifra viene applicato il tasso fisso e a un’altra parte quello variabile. Tutte queste possibilità necessitano, ovviamente, una consulenza completa e approfondita da parte di un professionista esperto nel settore, che saprà suggerire quella più adeguata alle singole necessità.
Le coperture assicurative
Avendo posto come ipoteca nientemeno che la propria abitazione, molti optano per una copertura assicurativa che protegga se stessi e la famiglia in caso di perdita del lavoro o altri eventi funesti quali la morte o la disabilità (temporanea o permanente): si tratta di una soluzione quasi obbligatoria in quanto, qualora non si riesca ad onorare le rate del mutuo, si perderebbe ogni diritto sul proprio immobile. Viste le spese notarili e burocratiche cui si va incontro, oltre agli interessi, sarebbe sempre opportuno valutare la richiesta di un mutuo di liquidità solo nel caso in cui la cifra necessaria sia pari o superiore a qualche decida di migliaio di euro: al di sotto di questa soglia, infatti, potrebbe rivelarsi più conveniente chiedere piuttosto un prestito personale o finalizzato.
Trattandosi dell’ipoteca su un immobile, ovviamente, le valutazioni da ambo le parti saranno attente e approfondite: chi eroga la somma, infatti, avrà bisogno di una garanzia fondamentale, rappresentata dall’assenza di altre ipoteche pendenti, mentre chi la richiede dovrà avere ben chiara la spesa mensile cui va incontro per potervi fare fronte senza intoppi. Per ridurre i rischi al minimo spesso si sceglie, oltre che di sottoscrivere un’assicurazione, anche d’ipotecare una seconda casa, se presente. In tal modo si scongiura definitivamente il pericolo di mettere a repentaglio l’abitazione principale.